Oggi

La Sartiglia è organizzata da un comitato permanente presieduto dal Sindaco e composto da: l’Assessore alla Cultura in carica, un rappresentante per ogni Gremio, un rappresentante dell’Ente Provinciale per il Turismo, un rappresentante dell’Associazione Tamburini e Trombettieri, un rappresentante della Pro Loco e un rappresentante dell’Associazione Cavalieri "Sa Sartiglia".

Il comitato adempie a tutte le incombenze tecnico-amministrative connesse alla manifestazione, curando in particolare l’allestimento dei percorsi e delle tribune. È suo privilegio selezionare i cavalieri che domandano di partecipare alla Sartiglia; indispensabile requisito è che siano iscritti all’Associazione Cavalieri.

Il giorno della Sartiglia, da metà mattina un banditore a cavallo, in nome del Sindaco di Oristano, invita la cittadinanza a partecipare alla giostra equestre. Il cavaliere scelto quale Componidori esce dalla propria abitazione in abiti borghesi e raggiunge a piedi la sede scelta per la vestizione. È accompagnato da parenti e amici, preannunciato da tamburini e trombettieri. Lo attende una folla: autorità politiche e culturali, comuni cittadini, giornalisti, operatori TV, fotografi che assisteranno alla cerimonia compiuta dalle massaieddas.

Terminata la vestizione, su Componidori, senza poggiare piede a terra, monta a cavallo dal tavolo (o dal palco) sul quale è stato vestito.

Ricevuta Sa Pippia ‘e Maiu dal Presidente del Gremio, esce al cospetto della folla riversandosi all’indietro e tracciando segni di croce nell’aria con Sa Pippia ‘e Maiu.

Affiancato da su Segundu Cumpoi e da su Terzu, preceduto dai componenti e dalla bandiera del suo Gremio, seguito da tutti i cavalieri

in pariglie di tre, attraversa il luogo dove si svolge la Sartiglia - via Duomo – e raggiunge gli altri cavalieri che l’aspettano in via Sant’Antonio.

Inizia la Sartiglia, su Componidori e su Segundu Cumpoi si incontrano sotto la stella, davanti alla cattedrale di Oristano, e incrociano per tre volte le spade in segno di sfida.

Partendo da Piazza Manno, su Componidori inizia la corsa alla stella; un primo trombettiere, posizionato all’inizio del percorso, emette uno squillo di tromba per avvisare che il cavaliere ha iniziato la corsa. Lo squillo viene ripetuto da un secondo e da un terzo trombettiere, posizionati a metà e alla fine del percorso.

I tamburini, sistemati in posizione strategica per poter seguire la corsa, rullano i tamburi con intensità crescente man mano che il cavaliere si avvicina, con la spada protesa per infilzare la stella.

Seguono, con lo stesso rituale, su Segundu e su Terzu.

Terminate le discese della pariglia de su Componidori si cimentano gli altri cavalieri ai quali il Capo Corsa affida la spada, fino a quando egli stesso vi pone termine riconsegnando la spada al Presidente del Gremio.

Segue la corsa alla stella con su stoccu: la Domenica (Gremio dei Contadini), avvenuto l’incrocio delle spade tra su Componidori e su Segundu Cumpoi, corrono alla stella con su stoccu sia su Componidori che su Segundu e su Terzu.

Il Martedì (Gremio dei Falegnami), se l’incrocio delle spade avviene tra su Componidori e su Segundu Cumpoi, corrono alla stella con su stoccu su Componidori e su Terzu; viceversa, se l’incrocio avviene tra su Componidori e su Terzu, corrono su Componidori e su Segundu.

Terminata la sfida, su Componidori restituisce su stoccu al Presidente del Gremio, dal quale riceve sa Pippia ‘e Maiu.

Impugnandola si avvia da Piazza Manno per l’ultima corsa: al galoppo: riverso all’indietro, traccia segni di croce nell’aria con sa Pippia ‘e Maiu (S’Arremada), fino al termine del percorso. Si chiude così la corsa alla stella.

Tutti i cavalieri, in corteo, raggiungono la Piazza Roma, dove ha inizio la corsa delle pariglie.

In via Mazzini i cavalieri si esibiscono in abili e spericolate acrobazie fino a quando la luce del giorno è sufficiente.

Terminate le acrobazie delle pariglie su Componitori ritorna nel luogo della vestizione ed inizia la svestizione. È il momento dei complimenti e dei festeggiamenti:

«Attrus annus mellus», «Chi Deus boidi». Brindisi con la vernaccia per la buona riuscita della manifestazione. I festeggiamenti proseguono fino a tarda notte con il cenone dei sartiglianti (parenti, amici e curiosi compresi).